ATTACCHI DI PANICO e CBD

Le persone che soffrono di malattie mentali sono in aumento in tutto il mondo. La salute mentale è correlata con il disturbo da panico, il disturbo d’ansia e il disturbo da stress. Questi sono i più comuni problemi di salute mentale, spesso trattati con farmaci inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina

Questi farmaci hanno dosaggi pesanti e sono di difficile assorbimento da parte del corpo umano. Negli ultimi anni sono numerose le persone che hanno cercato di utilizzare metodi alternativi per la cura degli attacchi di panico e dei problemi di salute mentale. 

Gli attacchi di panico scaturiti dall’ansia o da altri fattori di stress, sono spaventosi ed emotivamente debilitanti. I medici generalmente trattano gli attacchi di panico con la terapia psicologica o con la terapia farmacologica, o con la combinazione di entrambe. Le recenti ricerche hanno messo alla luce un’alternativa ai precedenti percorsi. Gli scienziati hanno infatti scoperto che il CBD è potenzialmente un efficace trattamento contro gli attacchi di panico.

COSA SONO GLI ATTACCHI DI PANICO

Gli attacchi di panico non sono da confondere con gli attacchi di ansia, che sono la reazione fisica a un fattore di stress e hanno vita breve: se lo stress se ne va, scompare anche l’ansia.

L’attacco di panico non è invece legato a un fattore di stress: si tratta di episodi improvvisi, spesso ripetuti e correlati a una forte paura. L’attacco può essere preceduto da palpitazioni cardiache, vertigini, mancanza di respiro e difficoltà addominale. Spesso i sintomi sono simili a quelli di un infarto cardiaco o di una grave condizione medica. Sono necessari, perciò test per diagnosticare, in maniera corretta, il disturbo di panico.

Le persone affette da questo disturbo sviluppano, con frequenza, un’intensa sensazione di ansia, che cresce tra un episodio e l’altro e questo può creare fobie, legate a un luogo, a una situazione dove si è verificato, precedentemente, l’attacco di panico.

UN ATTACCO DI PANICO, I segnali 

Aumentando la frequenza degli attacchi di panico, la persona evita le situazioni in cui pensa che si possa verificare un altro attacco, evitando il rischio di non ricevere aiuto immediato. L’attacco di panico, anche se dura pochi minuti, lascia molto scossi psicologicamente.

Il ricordo della paura e del terrore, causati dall’attacco, suscita gravi danni emotivi e psicologici che si ripercuotono nella quotidianità.

I segnali, di questo disturbo, si manifestano attraverso delle paure:

Fobia per dei luoghi: evitando ambienti o situazioni che si ritengono simili a luoghi in cui si è subìto un attacco di panico. In caso di livelli estremi si può sviluppare l’agorafobia.

Agorafobia: si ritiene che si possa sviluppare in seguito agli attacchi di panico, ma si può manifestare in qualsiasi momento, generalmente accade entro un anno dai primi episodi. Si verifica come la paura di avere un attacco di panico, in un luogo da cui è difficile fuggire: si evitano luoghi affollati, aree chiuse e l’esercizio fisico.

Ansia che anticipa gli attacchi: ha un forte impatto sul quotidiano. Con un attacco di panico dietro l’altro, aumenta la tensione, il nervosismo e l’ansia, causando paura di incorrere in episodi futuri.

I sintomi più comuni degli attacchi di panico sono:

Sudorazione

Tremore diffuso

Aumento della frequenza cardiaca

Dolore al petto

Respiro corto

Vertigini

Stordimento

Ansia

motivi attacchi di panico

I motivi degli attacchi di panico non sono stati ancora individuati dai medici. Si pensa a fattori ereditari tra le cause, a esperienze di vita stressanti, come la morte di una persona cara. Questo disturbo è oggetto di approfondite indagini scientifiche. 

Gli studi sugli esseri umani e sugli animali indagano su specifiche aree cerebrali in cui risiedono la paura e l’ansia. Si sa che l’amigdala, che risiede  nel profondo del cervello, coordina la risposta alla paura: è una struttura complessa, che se si attiva in modo anomalo potrebbe produrre disturbi d’ansia.

Si pensa anche ad attacchi di panico come sintomo di un problema fisico o di una condizione medica. Il disturbo si può presentare quando si smette di prendere dei farmaci.

Si possono verificare i sintomi assumendo degli stimolanti come cocaina, caffeina o anfetamine o a causa di un basso livello di zucchero nel sangue.

A causa di una iperattività della tiroide.

Quando si ha un piccolo problema cardiaco (prolasso della valvola mitrale che non si chiude correttamente).

MEDICINA TRADIZIONALE PER LA CURA

I medici tendono a prescrivere due tipi di farmaci:

Antidepressivi: se assunti regolarmente, alterano le configurazioni dei neurotrasmettitori che a loro volta aiutano a bloccare i sintomi.

Ansiolitici (benzodiazepine): l’uso delle benzodiazepine per gli attacchi di panico, è un argomento controverso tra i ricercatori. L’Associazione Psichiatrica Americana sostiene che le benzodiazepine possono essere usate secondo le condizioni di ogni singolo paziente. L’Istituto Nazionale di Eccellenza Clinica americano sostiene, invece, che le benzodiazepine non sono efficaci, nel lungo termine per i disturbi di panico e che il loro uso non dovrebbe superare le quattro settimane di utilizzo.

SOSTANZE DA EVITARE QUANDO SI HANNO gli ATTACCHI 

Caffeina: scatena nervosismo, nausea e stordimento.

Zuccheri (artificiali e raffinati): è dimostrato, dagli studi, che lo zucchero crea cambiamenti nel corpo che possono aumentare i sintomi dell’ansia.

Alcol: l’alcol è una tossina responsabile di un funzionamento fisico e mentale improprio, per ottenere alti livelli di serotonina nel cervello. L’alcol influisce anche sul sistema nervoso e sull’aumento della frequenza cardiaca.

Grasso idrogenato: È uno dei peggiori alimenti per la salute, ma è anche tra i più gustosi. Puo’ aumentare il rischio di depressione e può accrescere l’ansia.

IL CBD CONTRO GLI ATTACCHI

Studi recenti dimostrano che il CBD, componente non psicoattivo della canapa sativa, ha ottimi effetti per combattere gli attacchi di panico.

Uno studio pubblicato su Neurotherapeutics, ha esaminato il CBD come possibile trattamento per i disturbi d’ansia, dagli studi pre-clinici.

E’ stato scoperto che il cannabidiolo è efficace anche contro altri tipi di disturbi, tra cui: SAD (disturbo affettivo stagionale), PTSD (disturbo da stress post-traumatico), PD (malattia di Parkinson), DOC (disturbo ossessivo-compulsivo) e DAG (disturbo d’ansia generalizzato).

Gli studi proseguono….

Dagli studi pre-clinici è stato confermato che il CBD ha un minimo effetto sedativo, non ha effetti ansiogeni e un eccellente profilo di sicurezza. In uno studio del 2017, pubblicato  sulla rivista Current Neuropharmacology journal, i ricercatori hanno sottolineato che l’attuale trattamento di prima linea per il disturbo di panico (SSRI), non e’ efficace a lungo termine e porta a effetti collaterali che inducono i pazienti a interrompere il trattamento.

Secondo una ricerca effettuata dal Centro Nazionale di Informazioni Biotecnologiche (NCBI), le proprietà del CBD aiutano ad affrontare gli attacchi di panico e altri problemi di salute mentale. 

Per il  disturbo d’ansia generalizzato (DAG). l’Istituto nazionale degli abusi di droga americano (NIDA) ha affermato che il CBD riduce lo stress  e conseguentemente si rilevano minori disturbi di ansia e migliora la frequenza cardiaca.

CBD: SOLUZIONE ANCHE ALTRI DISTURBI D’ANSIA

Il CBD offre benefici a persone con altre forme di ansia: disturbo d’ansia sociale, disturbo post-traumatico da stress, insonnia indotta dall’ansia.

In diversi studi recenti si è dimostrato che il CBD aiuta ad alleviare i sintomi del disturbo post-traumatico da stress (incubi e ricordi negativi). 

I prodotti a base di CBD sono utilizzati sempre di più nel mondo, grazie ai tantissimi benefici di questa straordinaria molecola.

L’olio di CBD aiuta molte persone a migliorare la qualità del sonno, ridurre l’ansia, alleviare i dolori cronici e controllare i disturbi mentali.

Si ricorda sempre che e’ fondamentale l’uso di prodotti di elevata qualita’ e purezza e di rivolgersi al proprio medico di fiducia prima di iniziare con un percorso naturale.