Cannabis e trattamento della fibromialgia

La fibromialgia è una malattia, spesso invalidante, caratterizzata da diversi sintomi, ai quali non corrisponde una corrispondenza oggettiva. Circa il 2,7% della popolazione mondiale ne e’ affetta e in Italia circa 2 milioni di persone ne soffrono.

Ad oggi non c’e’ un esame strumentale o un prelievo ematico che permettano di diagnosticare la fibromialgia. Cosi’ le persone affette vengono sottoposte a numerosi esami, per escludere altre patologie, passando da uno specialista ad un altro, nella speranza di trovare una diagnosi e una cura. Spesso questi tentativi terapeutici non risolvono e possono portare anche ad un aggravamento delle condizioni sia a livello fisico che psichico.

Sintomi piu’ frequenti in chi soffre di fibromialgia.

Dolore: colpisce più articolazioni e più muscoli con presenza di punti dolenti specifici  (generalmente 18 punti distribuiti sul corpo). Astenia: il paziente viene colpito da stanchezza cronica. Insonnia: alterazioni del ritmo sonno veglia con conseguente difficolta’ a riposare con continuita’.  Cefalea. Deficit di concentrazione e calo di memoria. Depressione. Calo del visus. Colon irritabile. Perdita dei capelli.

Colpisce maggiormente le donne (rapporto 3 a 1). Spesso i pazienti sono colpiti da patologie autoimmuni e tiroidee. Il paziente passa  da una precedente vita fisica e intellettuale intensa, ad una attuale stanchezza infinita. Il paziente affetto da questa malattia e’ estremamente impegnativo per il medico, in quanto spesso i metodi di cura risultano inefficaci, quindi si prosegue con parecchi tentativi.

Solo una parte di pazienti affetti da questa patologia usa le terapie classiche a base di farmaci classici.  La cannabis è diventata il medicamento principale rispetto alla medicina tradizionale. In anni di studio della cannabis, l’utilizzo del CBD (no psicoattivo) e THC  (psicoattivo) derivati dalla canapa, sono i prodotti piu’ utilizzati nel trattamento della fibromialgia.

Con l’aiuto di un medico si da’ vita a combinazioni  di cannabis adeguati al paziente. Il paziente, verra’ poi monitorato nel trattamento e verra’ anche valutato il cambiamento dei dosaggi in base al miglioramento delle condizioni vita.

La cannabis, con i suoi innumerevoli componenti, agisce sul Sistema Endocannabinoide e la sua efficacia è anche in relazione alle condizioni in cui questo si trova. Il Sistema Endocannabinoide è in continua evoluzione, in relazione allo stile di vita, all’alimentazione, al movimento, all’equilibrio psico-fisico.

Prima di iniziare la terapia con la cannabis, verra’ percio’ valutato lo stile di vita del paziente, la sua alimentazione, la sua attività fisica per intraprendere un percorso terapeutico con la cannabis, partendo sempre da dosaggi ridotti fino ad arrivare ad aumentarli in base all’esigenza del paziente. La scelta della modalità di somministrazione varia da paziente a paziente, in base alle sue caratteristiche, alle sue preferenze e spesso  è necessario variarla o completarla facendo un mix tra inalazione e ingestione (olio).