CBD E Morbo di Parkinson

Negli ultimi dieci anni c’e’ stato un incremento esponenziale nella ricerca e nell’uso del CBD. Oltre al successo di questo cannabinoide come supplemento nutrizionale, la ricerca di laboratorio sta studiando nuovi modi in cui il CBD potrebbe trattare o alleviare i sintomi di diverse condizioni. Tuttavia, aumentando la possibilità di accedere a CBD di alta qualità, la ricerca comprende i modi in cui questo cannabinoide può essere sfruttato per il nostro completo beneficio. Una condizione medica al centro degli studi è la malattia del Parkinson. Per questa malattia neurodegenerativa, debilitante, il CBD potrebbe avere il potenziale per offrirne sollievo.

Una delle ragioni per cui il CBD ha creato crescente attenzione dei ricercatori è la sua natura non psicotropa, a differenza del THC. Il CBD non intossica ed e’ per questo motivo che ci sono meno restrizioni sulla sua ricerca scientifica e le persone sono in grado di assumerlo senza alcun rischio di effetti collaterali avversi in quanto il CBD è non tossico ed è ben tollerato ed e’ quindi  in grado di supportare quotidianamente la salute e il benessere. In ambito medico e’ stato dimostrato che il CBD attenua infiammazione, ansia, nausea e altre condizioni sia per l’uomo che per gli animali. Molti studi sulle proprietà medicinali del CBD sono però ancora in corso, per comprendere gli effetti su numerose condizioni, tra cui il morbo di Parkinson.

MORBO DI PARKINSON

E’ una malattia progressiva e degenerativa del sistema nervoso centrale. Colpisce principalmente l’attività motoria che peggiora  lentamente nel tempo. I sintomi sono suddivisi in tre gruppi: sintomi motori primari, sintomi motori secondari e sintomi non motori. I sintomi motori primari sono quelli che iniziano presto nella malattia, come tremori, rigidità, lentezza del movimento e difficoltà a camminare (parkinsonismo). Con l’avanzare della malattia, si verificano altri sintomi:  la demenza fra i più comuni. Nella maggior dei casi il Parkinson è una malattia idiopatica, in quanto non c’e’ una specifica causa nota, si pensa che ci sia l’influenza di fattori genetici e ambientali. Sebbene il morbo di Parkinson non sia considerato strettamente genetico, il 15% delle persone con questa patologia hanno un familiare  di primo grado con lo stesso disturbo. Per quanto riguarda i fattori ambientali, sembra esserci un legame tra morbo di Parkinson ed esposizione ai pesticidi o lesioni al cervello.

Il morbo di Parkinson colpisce le cellule nervose (neuroni) nella parte del cervello, chiamata substantia nigra. La maggior parte di questi neuroni produce dopamina, un neurotrasmettitore che invia segnali ad altre cellule nervose. Con il progredire della malattia di Parkinson, la quantità di dopamina prodotta dal cervello diminuisce, lasciando la persona incapace di controllare normalmente i propri movimenti e altre funzioni. I corpi di Lewy sono un’altra caratteristica patologica fondamentale del Parkinson: questi corpi sono aggregati anormali di proteine che si sviluppano nelle cellule nervose e possono essere causa della morte cellulare. Attualmente sono oltre 10 milioni le persone con diagnosi di malattia di Parkinson. Il sesso maschile e’ il piu’ colpito. L’aspettativa di vita media dopo la diagnosi è tra 7 e 14 anni e non esiste una cura nota per la malattia. Esistono farmaci, chirurgia e altri metodi che possono fornire sollievo dai sintomi. Uno di questi potrebbe essere il CBD.

CBD E MORBO DI PARKINSON

Un recente studio di ricercatori brasiliani ha dimostrato che il trattamento quotidiano con il CBD, ha migliorato il benessere e la qualità della vita dei pazienti con diagnosi di malattia di Parkinson. Diversi pazienti sono stati trattati con CBD in capsule di gelatina di alta qualita’ per un periodo di 6 settimane. Sono state somministrate tre dosi: 300mg al giorno, 75mg al giorno e un placebo per il controllo. I pazienti che sono migliorati di piu’ sono quelli che hanno ricevuto la dose da 300mg. Il trattamento non ha attenuato la malattia, ma solo alcuni dei sintomi. Altre ricerche hanno evidenziato il potenziale del CBD nel ridurre i sintomi motori correlati al Parkinson. Il CBD potrebbe realmente fungere da complemento ai trattamenti per il morbo di Parkinson. Studi sugli animali suggeriscono che i composti della cannabis potrebbero rallentare la progressione della malattia di Parkinson e di altre condizioni neurodegenerative associate, come la demenza. A oggi le ricerche proseguono per accertare il ruolo specifico del CBD, e la stessa malattia di Parkinson è un disturbo enigmatico e difficile per i medici da definire e trattare in modo appropriato. La portata del potenziale terapeutico del CBD e’ enorme. Proseguira’ quindi lo studio sul CBD, come potenziale trattamento per il Parkinson e questo studio in continuo aggiornamento, sara’ la base essenziale per determinare un trattamento adeguato per una delle malattie neurodegenerative più debilitanti e sconosciute.