Il CBD e gli altri cannabinoidi offrono vari benefici all’organismo e hanno effetti positivi anche sui reni grazie al loro potere analgesico e antinfiammatorio. I reni sono uno degli organi più importanti del corpo umano, in quanto si occupano di rimuovere le tossine e le impurità che si accumulano nel corpo. Grazie ai reni, anche gli altri organi funzionano meglio e sono in salute.
Può succedere che i reni si ammalino. Le malattie renali sono diverse e rappresentano, nel mondo, una delle principali cause di morte: cisti, calcoli, cancro, sono tra le malattie renali più pericolose e dolorose. I pazienti necessitano di farmaci antinfiammatori e antidolorifici. Purtroppo questo tipo di farmaci puo’ aggravare la situazione dei reni. Le malattie renali possono essere causate da incidenti, da una predisposizione genetica e spesso, sono innescate da uno stile di vita sbagliato o dall’assunzione di sostanze nocive, tra cui alcuni medicinali. Per tenere sotto controllo il dolore, molte persone ricorrono al CBD, che è un principio attivo prodotto dalla pianta di cannabis sativa. Il CBD si sta rivelando la soluzione a moltissime patologie e disturbi.
Il CBD è un rimedio naturale che sta dominando il mercato mondiale, per trattare di diverse condizioni, che vanno dalle infiammazioni al dolore cronico, dall’insonnia, alla mancanza di appetito, dalla depressione fino al cancro. Gli scienziati, nel corso dei numerosi test su questa sostanza, hanno scoperto le sue proprietà antinfiammatorie, analgesiche, antiossidanti e moltissime altre ancora. Il CBD non è psicoattivo, quindi non crea nè sballo, nè alterazione mentale.
Gli studi degli effetti del CBD sui reni sono ancora in una fase iniziale, ma i risultati già raccolti fanno ben sperare sui benefici che il CBD offre per le malattie renali croniche. Il CBD può ridurre le infiammazioni ai reni, alleviando il dolore. Il CBD, grazie alle sue proprietà antiossidanti, combatte lo stress ossidativo, che può essere causato anche da altre cure. Le proprietà del CBD e l’efficacia possono leggermente variare, in base al metodo di utilizzo. Ad esempio, l’olio di CBD può essere assunto per via orale o sublinguale: questo metodo è molto efficace per curare le malattie diffuse in tutto il corpo, come le malattie renali.
L’olio di CBD può essere utilizzato anche a livello locale per problemi cutanei e dolori localizzati. Con il CBD si può trattare dolore, infiammazione, convulsioni, nausea, vomito, insonnia, mancanza di appetito, ansia, stress, depressione, psicosi, rafforzare il sistema immunitario e persino il rallentamento di eventuali cellule tumorali.
Spesso i farmaci sono responsabili delle malattie renali o del malfunzionamento dei reni; il CBD, invece, è una sostanza naturale che tratta il disturbo, senza generarne un altro.
Iterazione tra CBD e reni
Il CBD interagisce, con il corpo umano, in diversi modi: attraverso il SEC (sistema endocannabinoide), presente nel sistema nervoso centrale e periferico, sia attraverso il flusso sanguigno. I reni, vescica e uretra, fanno parte del sistema urinarioche è il sistema che si occupa di pulire il sangue dalle impurità e regolando la pressione sanguigna. Il CBD interagisce con i recettori dei cannabinoidi, sprigionando le proprietà che garantiscono l’omeostasi. Questo procedimento permette ad un organo di funzionare correttamente, mantenendo inalterate le proprie caratteristiche. Gli studi proseguono……
Malattie renali e CBD
L’obbiettivo è quello di trattare i sintomi del dolore cronico, tra cui nausea e vomito, anoressia, prurito e insonnia con il CBD, per ridurre oltre il 30% del dolore neuropatico cronico. All’inizio della terapia con il CBD è sempre consigliabile rivolgersi al proprio medico curante o specialista di fiducia. Il CBD può essere assunto per uso topico, ma non ci sono ancora validi risultati sull’efficacia di questo trattamento per le malattie renali.