I cannabinoidi nel cancro alla prostata

Gli uomini affetti da cancro alla prostata e malattie della prostata (iperplasia prostatica benigna (BPH)), ingrossamento della prostata, disfunzione erettile, possono avere ripercussioni anche a livello psicologico. La paura della malattia e lo stress dovuto alla cura del cancro sono le ragioni principali. Il cancro alla prostata è il secondo tumore più comune che colpisce gli uomini sopra i 65 anni. Per questo cancro, nonostante per gli esperti sia ancora complesso comprenderne i meccanismi, ci sono varie opzioni di trattamento disponibili per la cura  Per il trattamento del cancro alla prostata, molti malati consumano oppioidi per controllare il dolore, ma questo consumo comporta gravi effetti collaterali. Ci sono molte ricerche scientifiche che ruotano sul ruolo della cannabis come opzione terapeutica alternativa per il cancro alla prostata e si stanno studiando i cannabinoidi per verificare la loro azione sulla morte delle cellule tumorali causa della proliferazione dei tumori stessi.  

Il cancro alla prostata 

La ghiandola prostatica maschile è una piccola ghiandola grande come una noce, situata sotto la vescica e sopra i muscoli del pavimento pelvico. Le sue dimensioni aumentano con l’età degli uomini. Quando le cellule di questa ghiandola iniziano a sviluppare cambiamenti nel loro DNA, le cellule iniziano a crescere e a dividersi più rapidamente. L’accumulo delle cellule anormali che continuano a vivere, forma il tumore che puo’ iniziare dalla ghiandola prostatica e anche raggiungere i tessuti vicini e diffondersi ad altre parti del corpo. La funzione di una ghiandola prostatica è quella di produrre liquido seminale e trasportarlo nell’uretra e rilasciarlo  durante l’eiaculazione.

Cause del cancro alla prostata

I diversi studi sottolineano che la causa esatta del cancro alla prostata non è nota, ma alcuni fattori causano questo cancro. Tra questi possono essere riassunti in:

Vecchiaia: la maggior parte dei casi di cancro alla prostata sono segnalati nella fascia di età di 65-74 anni. 

Ereditarieta’: i fattori ereditari rappresentano il 20% di tutti i casi di cancro alla prostata; infatti il rischio di ereditare dalla famiglia è tre volte più alto

Obesità: il sovrappeso composrta maggiore probabilità di sviluppare il cancro.

Aumento dell’altezza: l’analisi del World Cancer Research Fund ha rilevato che l’aumento dell’altezza corporea  potrebbe causare questo cancro.

Ipertensione: diversi studi hanno dimostrato che l’ipertensione aumenta il rischio di cancro. 

Mancanza di esercizio: comporta l’aumento di peso e conseguente aumento del rischio di diffondere il cancro.

Livelli elevati di testosterone: L’ormone testosterone è responsabile di diverse funzioni del corpo (riproduzione, produzione di sperma, crescita dei capelli, mantenimento del grasso corporeo, immagazzinamento, metabolismo del grasso corporeo) e un suo aumento potrebbe portare a problemi alla prostata.  

Esposizione chimica: l’uso di alcuni farmaci, procedure mediche, l’esposizione agli agenti chimici aumenta il rischio di cancro.

Etnia:  diversi studi hanno verificato che i tassi di incidenza e mortalità più elevati sono tra i neri in America, seguiti da indiani d’America, caucasici, ispanici e asiatici. 

Dieta: il consumo prolungato di integratori vitaminici, un’elevata assunzione di calcio, diete ricche di grassi saturi, latte intero, prodotti lattiero-caseari, aumento del consumo di carne rossa aumentano i rischi di sviluppare il cancro. 

Sintomi e segni del cancro alla prostata.

I sintomi piu’ frequenti nel cancro alla prostata sono:

Aumento del bisogno di urinare e difficolta’ a farlo

Flusso urinario ridotto o interrotto

Dolore o irritazione durante la minzione

Sangue nelle urine

Sangue nel seme

Gli anziani con cancro alla prostata soffrono di disturbi del sonno a causa del frequente bisogno di urinare di notte.

Dolore osseo: colonna vertebrale, fianchi e costole

Disagio o dolore quando si è seduti a causa dell’allargamento della prostata

Perdita di peso

Fatica

Disfunzione erettile

Trattamenti per il cancro alla prostata 

Quando la crescita delle cellule cancerose è all’interno della prostata, i trattamenti locali come la chirurgia e la radioterapia potrebbero aiutare. Ad esempio, prostatectomia radicale, prostatectomia robotica o laparoscopica, orchiectomia bilaterale, resezione transuretrale della prostata (TURP), radioterapia interna o brachiterapia. Se le cellule tumorali sono gia’ diffuse al di fuori della ghiandola prostatica, si effettuano trattamenti sistemici: la terapia ormonale (terapia di deprivazione degli androgeni), la terapia mirata, la chemioterapia, l’immunoterapia, i radiofarmaci e i farmaci che modificano le ossa. Gli esperti possono testare anche nuovi farmaci, o nuove combinazioni di trattamenti. La scelta del trattamento dipende dall’età del paziente, dal tipo e dallo stadio del cancro, dai possibili effetti collaterali, dalla qualità della vita.

Funzione dei cannabinoidi nel trattamento del cancro alla prostata

Negli ultimi anni, la cannabis ha guadagnato molto interesse da parte del pubblico e della comunità scientifica perché i cannabinoidi hanno proprietà terapeutiche e, per aumentare la conoscenza delle loro proprieta’ e le possibili applicazioni, sono oggetto di ricerca continua. L’uso delle piante tradizionali nel trattamento del cancro, delle malattie cardiovascolari, infiammatorie, metaboliche e di diverse malattie virali è una pratica normale nella medicina ayurvedica orientale o indiana (ad esempio da uno studio del 2020 si fa riferimento agli estratti di Tripterygium Wilfordii, Ginkgo biloba, Dysosma versipellis, Cannabis Sativa e altre piante tradizionali). Da studi recenti (del 2020), si conferma il potenziale dei cannabinoidi nel treattamento di vari tumori tra cui seno, colon e prostata. Esistono anche preziose prove sperimentali che dimostrano il ruolo positivo dei cannabinoidi nell’apoptosi delle cellule tumorali con prevenzione di metastasi e riduzione della crescita del tumore. 

Uno studio del 2019 conferma l’utilita’ di usare i cannabinoidi nei farmaci per controllare il dolore, la nausea e il vomito, per stimolare l’appetito nei malati di cancro. Lo studio conclude che i cannabinoidi hanno un potenziale terapeutico promettente per il trattamento di varie malattie, compreso il  il cancro. I cannabinoidi riducono i livelli di testosterone e uno studio del 2012, seguito da modelli sperimentali del 1974 sul sistema riproduttivo e sulla fisiologia dei ratti maschi, si conferma l’effetto antagonista dei cannabinoidi e di una riduzione nello sviluppo degli spermatozoi e una diminuzione dei livelli di testosterone. 

Da una ricerca del 2017, che verificava l’associazione tra i livelli di testosterone e il rischio di sviluppare il cancro alla prostata, si e’ concluso che gli uomini con livelli di testosterone naturalmente basso hanno meno probabilità di sviluppare il cancro alla prostata rispetto a quelli con livelli più alti. La maggior parte degli studi ha dimostrato una riduzione delle dimensioni del tumore dopo la somministrazione di cannabinoidi, confermando gli effetti analgesici, antitumorali e antinfiammatori (studi su cellule e animali) con l’inibizione della crescita, proliferazione e invasione cellulare e la soppressione delle citochine pro-infiammatorie Uno studio del 2020 afferma che i cannabinoidi sono un potenziale trattamento della prostata, del glioma e di altre condizioni immunitarie. La cannabis prende di mira in particolare le cellule tumorali e ha una bassa potenza nei confronti delle cellule non tumorali, creando un contrasto e la conseguente riduzione delle cellule tumorali nel tumore della prostata. 

Quando le cellule tumorali sono state trattate con cannabinoidi, sono stati osservati tre risultati: morte cellulare programmata (apoptosi), deprivazione di androgeni e riduzione della formazione di vasi sanguigni tumorali. Il CBD, non il THC, inibisce la crescita del carcinoma della prostata. Uno studio del 2013 riporta che i cannabinoidi, non il THC, come CBG, CBC, CBDA e THCA sono studiati per verificare l’utilita’ rispetto a diverse linee cellulari tumorali. 

Il sistema endocannabinoide e il cancro

Il sistema endocannabinoide (ECS) è uno dei sistemi fisiologici più importanti del corpo umano che aiutano la salute umana. Endocannabinoidi e recettori sono presenti negli organi, nelle cellule immunitarie, nelle ghiandole, nei tessuti connettivi, nel cervello e in altre parti del corpo. Questo sistema porta stabilità all’ambiente interno indipendentemente dalle variazioni presenti nell’ambiente esterno. Varie sono le implicazioni dell’ECS in diverse patologie tra cui infiammazione e diversi tipi di cancro (cancro al seno, alla prostata e alle ossa). Gli studi sugli animali e sulle cellule proseguono come proseguono le ricerche sulle proprietà antitumorali dei cannabinoidi: viene analizzata la relazione tra il sistema endocannabinoide e le azioni antitumorali (inibizione della proliferazione e migrazione cellulare, induzione dell’apoptosi, riduzione della crescita tumorale) dei cannabinoidi in diversi tipi di cancro. 

Dagli studi si evidenzia la presenza di recettori CB1 principalmente nel sistema nervoso centrale (SNC) e meno nei tessuti periferici. A livello periferico sono localizzati nella ghiandola surrenale, nel tessuto adiposo, nel cuore, nei polmoni, nella prostata, nell’utero, nell’ovaio, nel testicolo, nel midollo osseo, nel timo, nelle tonsille e nelle terminazioni nervose presinaptiche, mentre i recettori CB2 sono prevalentemente nel sistema immunitario. Si evidenzia anche che il CBD non mostra effetti sul sistema nervoso centrale ma ha proprietà antinocicettive e antinfiammatorie, Uno studio del 2015 ha rilevato la presenza di recettori CB1 e CB2 nelle cellule di cancro alla prostata in coltura e ha concluso che gli endocannabinoidi possono essere un’opzione favorevole per il trattamento del cancro alla prostata che non risponde alle terapie più comuni. 

Quale CBD e’ piu’ efficace per il dolore alla prostata

Ricordando che la pianta di cannabis sativa contiene centinaia di composti chimici che possiedono diverse proprietà farmacologiche. Tra i diversi componenti, il cannabidiolo (CBD) è la molecola bioattiva piu’ promettente con proprietà antiemetiche, antipsicotiche, anticonvulsivanti e analgesiche. Esistono diversi tipi di prodotti CBD, ma quello piu’ utilizzato per questa patologia e’ l’olio di CBD per via sublinguale: è semplice e aiuta l’assorbimento rapido del CBD nel corpo o la cannabis con alto contenuto di CBD. Il CBD fornisce il suo effetto terapeutico mediando dolore, infiammazione e temperatura corporea. 

Quale forma di olio di CBD è efficace?

Il CBD a spettro completo è il più consigliato, perche’ contiene tutti i composti naturali (incluso il in percentuale infinitesimale THC), i terpeni e i flavonoidi della pianta e fornisce l’effetto entourage.che è un promettente tesoro farmacologico. 

Riepilogando

Il cancro alla prostata colpisce la popolazione maschile, è curabile se diagnosticato precocemente. Il ruolo dei cannabinoidi nel trattamento del cancro alla prostata è promettente in modelli animali e cellulari, possedendo proprietà analgesiche ed effetti anti-androgeni (bloccando gli effetti degli ormoni) sulle cellule cancerose.

L’utilizzo di cannabis o la terapia con cannabinoidi possono ridurre il consumo di oppioidi. 

Gli studiosi  affermano recidiva (BCR) sul 20-40% dei pazienti con cancro alla prostata. Le ricerche proseguono sul ruolo del CBD anche nel controllo del BCR.

Riferimenti:

Leslie SW, Soon-Sutton TL, Sajjad H, et al. Cancro alla prostata  [Internet] Treasure Island (FL):

Singh K, Jamshidi N, Zomer R, Piva TJ, Mantri N. Cannabinoidi e cancro alla prostata: una revisione sistematica degli studi sugli animali . Int J Mol

Dariš B, Tancer Verboten M, Knez Ž, Ferk P. Cannabinoidi nel trattamento del cancro: potenziale terapeutico e legislazione Boston J Basic Med

Ramos JA, Bianco FJ. Il ruolo dei cannabinoidi nel cancro alla prostata: prospettiva scientifica di base e potenziali applicazioni cliniche. Jurol