Da una ricerca italiana sul comportamento di alcuni cani con disturbi comportamentali, si e’ evidenziato che, dopo essere stati sottoposti a somministrazione di cannabidiolo (CBD), per un certo periodo, hanno reagito positivamente. Questi risultati positivi che potranno essere messi in campo anche per il benessere dei cani accolti nei canili.
I progressi nella medicina veterinaria sono sempre più sorprendenti: riguardano il benessere e la salute dei nostri amici. Tra queste ricerche, una di quelle piu’ interessanti e’ stata portata avanti da un gruppo di ricerca italiano che utilizzando lo studio del comportamento animale (etologia), ha osservato i cambiamenti negli atteggiamenti di cani con disturbi comportamentali, dopo la somministrazione ad essi di CBD, principio non psicoattivo. In passato c’erano stati altri studi con utilizzo di CBD per cani aventi alcune patologie, lo studio sull’utilizzo di CBD per controllare aggressivita’ e disturbi comportamentali e’ uno dei primi.
In Italia la legge prevede (n. 281 del 1991) che se un cane randagio, ospitato in un rifugio o canile, non viene adottato, vivrà per sempre all’interno del canile, luogo non idoneo, per lungo tempo, alle esigenze di un animale sociale. Spesso questi animali mostrano segni di stress cronico che si manifestano in vari modi: comportamenti di autolesionismo, malessere psichico, riduzione di peso, indebolimento del sistema immunitario, ecc . Si prospetta cosi’ una reclusione a vita e l’intento degli educatori e’ quello di migliorare il livello di benessere dell’ospite a 4 zampre. Nel 2018, visto la diffusione nell’utilizzo del CBD in diversi paesi del mondo per sintomatologie dolorose di alcune patologie e dell’impiego del CBD (medicinale fitoterapico) per abbassare il livello di ansia dei cani, una veterinaria italiana ha proposto di somministrare il CBD ai cani del canile, con l’intento di effettuare una ricerca che riguardava il comportamento di questi animali. I ricercatori si erano posti l’obiettivo di verificare gli effetti del CBD sui comportamenti riguardanti uno stato di stress cronico, attraverso la riduzione dei comportamenti patologici. Si e’ valutata una notevole riduzione o scomparsa di comportamenti compulsivi (girare su se stessi, leccare o masticare oggetti non commestibili, leccarsi fino a provocare lesioni, ecc.), dell’aggressività eccessiva e tutto migliorando la situazione di benessere dei cani.
Nella ricerca sono stati identificati dei cani che presentavano segni di stress o aggressività eccessiva, questo per aumentare la probabilità di poter misurare gli effetti del CBD sul comportamento e perché dovevano essere aiutati. Molti di questi cani, avevano subito traumi. I cani sottoposti alla terapia con CBD avevano un’eta’ compresa tra 1 e 10 anni e si trovavano in canile da almeno 9 mesi, parametro necessario perché lo stress manifestato potesse essere definito cronico. Non sono stati presi animali gia’ malati e quindi in terapia (come gli epilettici). A tutti i cani è stato somministrato ogni giorno, prima del pasto del mattino, per 45 giorni, l’olio di CBD, che consisteva in olio extravergine d’oliva biologico con l’estratto di 150 g di infiorescenze e parti aeree della Cannabis sativa in 1 L di olio, titolato al 5% di CBD e THC<0,2%. Il dosaggio per ogni cane è stato calcolato come segue: 1 goccia di olio/2 kg di peso, cioè 5 gocce di olio sono state somministrate a un cane che pesava 10 kg, 10 gocce a un cane che pesava 20 kg.: “Prima dell’inizio del trattamento, per ogni cane sono stati raccolti dei dati comportamentali, della durata totale di tre ore in tre momenti diversi della giornata (mattina, ora pranzo, tardo pomeriggio). Ogni cane è stato osservato per un totale di 12 ore ogni giorno. I risultati raggiunti, benche’ osservati su un piccolo gruppo di animali, sono comunque molto positivi per il futuro di ricerche in questo ambito. Dopo 15 gg di trattamento c’è stato un flesso nella frequenza del comportamento aggressivo che è ulteriormente diminuito dopo 45 giorni. Dopo 15 giorni dalla cessazione del trattamento la frequenza è risalita leggermente.
Dai risultati ottenuti si puo’ evidenziare che il trattamento con CBD potrebbe ridurre la frequenza del comportamento aggressivo verso gli esseri umani, gli studi andranno avanti. Con questa ricerca, pero’, si e’ dato inizio ad un miglioramento della vita dei nostri amici a quattro zampe. Con la diminuzione dei comportamenti legati all’ansia nei cani problematici ospitati in un canile, si potrebbe arrivare ad una gestione piu’ facile di questi animali. L’ efficacia del prodotto somministrato potrebbe essere estesa agli animali da compagnia. Se il trattamento con CBD provoca una riduzione del comportamento aggressivo dei cani, questo effetto, potrebbe migliorare le relazioni tra i cani e il personale del canile, facilitando la gestione del cane e aumentando il livello di benessere del cane. La priorita’ per questi animali e’ sempre il contatto fisico con gli esseri umani, ma il CBD migliora ulteriormente il livello di benessere dei cani ospitati.
Tuttavia, è necessario appoggiarsi sempre a personale competente prima di somministrare qualsiasi integratore. Il CBD non e’ il sostituto di programmi di ri-educazione cinofila per cani problematici, ma un aiuto per un maggior benessere. La somministrazione dovra’ essere fatta sotto controllo medico. Si sa, inoltre, ancora troppo poco sulle interazioni tra il CBD e i farmaci. Nello studio sono stati coinvolti sia medici italiani, che australiani e alcune ASL del Lazio. Gli studi proseguiranno….